In una casa o in uno stabile, tutti i “liquami neri” dei bagni e della cucina, solitamente vengono trasportati da un tubo in pvc di 100 millimetri, che li indirizza in pozzetti di ispezione in calcestruzzo posti all’esterno del fabbricato.
Dai pozzetti la tubazione prosegue con una pendenza che varia tra il 2 e il 3% fino alla rete fognaria pubblica dove i tubi di scarico vengono innestati.

Cucina, lavastoviglie e lavatrice producono una grande quantità di schiuma, calcare e grassi, che si accumulano all’interno dei pozzetti di ispezione rallentando il deflusso delle acque nere verso la fogna, causando non di rado intasature della tubazione. Per ovviare a questi spiacevoli inconvenienti preferiamo installare i cosidetti “pozzetti degrassatori”, che grazie a delle pareti interne permettono di trattenere schiume e grassi e lasciano i liquidi scorrere più agevolmente.

Molti Comuni, tra cui quello di Roma, per rilasciare permessi di allaccio in fogna prevedono elementi aggiuntivi (fossa biologica, fossa imhoff). Tali elementi hanno lo scopo di agevolare il deflusso più rapido delle acque nere in fogna
(a nostro giudizio sarebbero da installare anche quando la normativa non lo prevede).
Questi adempimenti sono quasi sempre assenti nei comuni con nuclei abitativi posti in collina o in montagna, dove i dislivelli permettono di avere pendenze ben oltre il 2-3%, eliminando di fatto il problema.

Per l’allaccio in fogna di uno stabile è necessaria l’autorizzazione di apertura scavo e il permesso per scaricare le acque nere alla rete fognaria.
Le autorizzazioni per l’apertura dello scavo per la realizzazione di imbocco nella foga comunale
(a Roma) con relativa richiesta per l’occupazione del suolo pubblico, deve essere inoltrata al responsabile prima dell’inizio dei lavori.
La nostra azienda, attraverso uno studio tecnico con cui collaboriamo da molti anni, si occupa anche di questo aspetto burocratico.