La fossa biologica denominata anche fossa settica convenzionale, viene utilizzata da case, condomini e gruppi di case che non sono servite dalla fognatura comunale. Il sistema permette di raccogliere le acque nere di cucine e bagni, e di depurarle attraverso un processo naturale.
La costruzione delle fosse biologiche è regolata da precisi leggi e regolamenti, che devono essere soddisfatti e documentati per ricevere da parte degli organi competenti (uffici tecnici dei Comuni, ecc.) i certificati di abitabilità degli immobili.
Strutturalmente la fossa biologica ha la forma circolare o rettangolare ed è in cemento armato, di vetroresina o di materiali plastici simili.
Il materiale e la dimensione della fossa biologica devono essere scelti in base al luogo di installazione e al numero di utenze allacciate.
La fossa biologica è costituita da due compartimenti, in cui avviene la sedimentazione delle sostanze pesanti e la fermentazione delle sostanza solubili. Praticamente nel primo compartimento si depositano le sostanze pesanti, mentre nel secondo confluiscono (dal primo compartimento) i liquidi parzialmente chiarificati, che per irrigazione naturale vengono defluiti dalla fossa.
La fossa biologica raccoglie le sostanze pesanti all’interno del primo compartimento, dove si accumulano nella parte bassa e necessitano di essere aspirate periodicamente. Il periodo di manutenzione, effettuato da ditte specializzate, dipende dal rapporto tra la grandezza della fossa e il numero di persone che la utilizzano (una fossa ben proporzionata richiede la pulizia ogni 15-18 mesi).
Caratteristiche e funzionamento della fossa biologica su Wikipedia.